Il Pazzo di Dio – La strada di don Oreste Benzi

IL PAZZO DI DIO, documentario su Don Oreste Benzi

Presentazione
“Il pazzo di Dio” è la storia di un santo dei nostri giorni e dei “pazzi” che l’hanno preso sul serio. Ci sono persone che attraversano la propria epoca cambiandola, donne e uomini rivoluzionari. È il caso di magistrati, capi di stato, artisti, scienziati. E poi c’è don Oreste. Un semplice prete di campagna, sguardo bonario dietro occhiali vintage, tonaca lisa, accento romagnolo, all’apparenza un uomo ordinario, una sorta di Forrest Gump, buono al massimo per dire messa e celebrare i sacramenti e invece…fu un rivoluzionario che dalla profonda provincia romagnola ha fatto cambiare idea all’Italia su temi quali la disabilità e la prostituzione, ha cambiato soprattutto la vita a migliaia e migliaia di persone: senzatetto, tossicodipendenti, malati di AIDS, zingari, popolazioni poverissime del terzo mondo, disabili e prostitute. La summa del suo pensiero e della sua opera è l’Associazione Papa Giovanni XXIII, 2.000 persone oggi che hanno preso sul serio le folli parole di don Oreste, hanno lasciato tutto per continuare quel viaggio impossibile dentro le povertà e le emarginazioni più laceranti della nostra società. Alcuni di questi scudieri del nostro novello Don Chisciotte provengono dalle periferie dell’umanità. Don Oreste è proprio il sacerdote delle seconde occasioni. Un prete capace di parlare a prostitute e pubblicani non per giudicarli ma per farli sentire parte di un progetto d’amore. Pazzi in missione per conto di don Oreste Benzi.

SCHEDA OPERA
TITOLO: IL PAZZO DI DIO
REGIA DI: KRISTIAN GIANFREDA
PRODUZIONE: COFFEE TIME FILM S.R.L.
SOGGETTO: KRISTIAN GIANFREDA
SCENEGGIATURA: KRISTIAN GIANFREDA, GIACOMO GIUBILINI, MIRIAM FEBEI
DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA: LUCA NERVEGNA
MONTAGGIO: MATTEO PARISINI
MUSICA: DANIELE TORRI, MATTEO SANTINI
DURATA: 62’ /CINEMA – 52’ MINUTI /TV
LOCATION: BOLOGNA, RIMINI, WATERFORD (IRLANDA), CHIETI, ROMA

SINOSSI
Primi anni ’70: don Benzi è un sognatore visionario convinto di poter cambiare il mondo, ma nessuno gli dà credito. Con l’aiuto di un gruppo di volontari sgangherati realizza progetti e apre case di accoglienza in Italia e nel mondo. In particolare, negli anni ’90, don Oreste, nonostante le critiche e l’incredulità della politica e dei media, porta alla luce il dramma della prostituzione schiavizzata. Riuscirà a superare l’ipocrisia della gente accompagnando una ex prostituta malata di Aids allo scranno del Papa durante il giubileo.